Pier Luigi Pizzi
Scenografo, regista e costumista. Dal 1951 ha svolto attività di scenografo e costumista collaborando a spettacoli teatrali di prosa e di lirica. Di particolare importanza il suo sodalizio con G. De Lullo e la Compagnia dei giovani come anche la collaborazione con L. Ronconi. Presente nei più importanti teatri e festival del mondo, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, tra cui il titolo di Officier des arts et des lettres in Francia, di Grande Ufficiale al merito della Repubblica italiana e nel 2006 di Commandeur de l’ordre du mérite culturel, massima onoreficenza in campo culturale del Principato di Monaco.
Dopo studi di architettura, nel 1951 ha debuttato come scenografo allo Stabile di Genova con Léocadia di J. Anouilh, per la regia di G.C. Castello e presso il Piccolo Teatro di Milano. Nei primi anni di apprendistato ha svolto un’intensa attività teatrale firmando scene e costumi per testi che hanno spaziato dalla pochade ai grandi classici antichi e moderni, e accostandosi anche all’opera lirica, in cui ha esordito con un interessante Don Giovanni di Mozart al Teatro Carlo Felice di Genova (1952).
Il 1956 fu l’anno del determinante incontro col regista G. De Lullo e con R. Valli; il sodalizio produsse per più di un ventennio spettacoli entrati nella storia del teatro: la rilettura di Pirandello, per es., che, iniziata con i Sei personaggi (1963), ha trovato il suo punto più alto in Il gioco delle parti (1965) e in Enrico IV (1977); D’amore si muore (1958) e, sempre di G. Patroni Griffi, Metti una sera a cena (1967); Tre sorelle di Čechov (1965); Il malato immaginario di Molière (Spoleto, 1974); la shakespeariana Notte dell’Epifania in due diverse versioni (1961, 1979). Si è formata così la Compagnia dei giovani, in cui ogni concetto, ogni immagine nacque come momento d’una straordinaria e armoniosa partitura.
Affermatosi nel teatro di prosa e nel cinema, collaborando fra l’altro con registi come M. Bolognini, F. Vancini, G. Montaldo, V. De Sica e F. Fellini (per il quale ha progettato le scene del mai realizzato Il viaggio di Mastorna), si è dedicato in seguito soprattutto alla lirica.
Con L. Ronconi, ha messo in scena Gounod, Wagner, Gluck, Bizet, Verdi. Artista dalla lussureggiante immaginazione, visionario creatore di immagini e simboli ricercati, alieni dal realismo naturalista, maestro dell’illuminazione, ha realizzato le scene e i costumi per opere di Donizetti, Mozart, Rossini, e (dal 1977) ha curato regie per i principali teatri lirici italiani (Teatro Regio di Torino, Teatro alla Scala di Milano, Teatro Comunale di Pesaro, La Fenice di Venezia) ed europei (Opéra du Rhin di Strasburgo, Opéra di Parigi), contribuendo fra l’altro al rilancio dell’opera barocca.
Negli anni Ottanta, con una serie di spettacoli sorprendenti, s’impose definitivamente all’estero e soprattutto in Francia, particolarmente come inventore di spettacoli barocchi, che sono stati salutati dalla critica e dal pubblico come avvenimenti capaci di suscitare un interesse nuovo intorno a questo genere di teatro, e che gli valsero ambiti riconoscimenti e premi (premio Faust, 1980; Légion d’Honneur, 1983).
Tra le sue principali regie liriche ricordiamo: Orlando furioso (1978); Faust (1980); Passione secondo Giovanni (1984); Rinaldo (1985); Bianca e Falliero (1986); La clemenza di Tito (1986); Les troyens (1990); Maometto II (1994); I due Foscari (1994); Pelléas et Mélisande (1995); Armidê (1996); Macbeth (1997); Attila (1997); Dòm Sébastien (1998); Tancredi (1999); Aida (1999); Mosé in Egitto (2000); Death in Venice (2000); Salome (2000); La pietra del paragone (2002); Idomeneo (2002); Le domino noir (2003); Thais (2003); Aroldo (2003); Traviata (2003); L’Europa riconosciuta (2004); Haus Heiling (2004); Les pêcheurs de perles (2004); La grande-duchesse du Gèrolstein (2005); Ernani (2005); Il crociato in Egitto(2007).
Direttore artistico (2006-2011) dello Sferisterio Opera Festival di Macerata, vi ha curato, tra l’altro, le regie di Les contes d’Hoffman (2004), Andrea Chénier (2005) e Saul di A. Gide (2007).