Umberto Clerici
L’ultima volta che l’ORT ha suonato con Umberto Clerici, nel decennio scorso, lui era violoncellista. Adesso lo ritroviamo direttore principale della Queensland Symphony Orchestra, in Australia, e ormai dedito quasi più al podio che allo strumento con cui ha raggiunto tutti i traguardi possibili.
Violoncellista solista, camerista, primo violoncello in orchestra, docente, progettista culturale e direttore d’orchestra. In queste sei dimensioni si può riassumere la sua ricca personalità artistica.
Dopo avere raggiunto, in 20 anni di successi, la fama internazionale come uno dei migliori violoncellisti contemporanei, ha iniziato la nuova carriera di direttore d’orchestra debuttando nel 2018 niente meno che all’Opera House di Sydney con la Sydney Symphony Orchestra, per cui ha ricoperto il ruolo di primo violoncello dal 2014 al 2021. «Di solito si arriva a dirigere la SSO all’Opera House al vertice della carriera. Per me invece è stato l’inizio». D’altronde la sua carriera di musicista è sempre stata anomala rispetto a quella degli altri suoi colleghi: inizia a suonare il violoncello a cinque anni a Torino, sua città natale, sotto la guida di Antonio Mosca. Si perfeziona poi studiando con Mario Brunello e nel 2007 si diploma come solista al Conservatorio di musica di Norimberga, specializzandosi con altri due grandi del violoncello, David Gèringas e Steven Isserlis. Debutta come solista all’età di 17 anni interprete del Concerto per violoncello in re maggiore di Haydn in Giappone. Nel 2000 vince il concorso indetto dalle ICO-Istituzioni Concertistico Orchestrali; viene poi premiato allo Janigro di Zagabria, al Rostropovič di Parigi, e nel 2011 al prestigioso Čajkovskij di Mosca (unico italiano premiato nella storia del concorso oltre a Mario Brunello), diventando Umberto Clerici uno dei più ricercati violoncellisti e suonando nei maggiori teatri del mondo, tra cui la Carnegie Hall di New York, la Musikverein di Vienna, la grande Sala Šostakovič di San Pietroburgo, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Festival di Salisburgo, giusto per citarne alcuni.
Accanto all’attività concertistica, trova posto la musica da camera con l’esperienza iniziata nel 2001 nel Trio di Torino (durata per ben 15 anni), e in numerose altre formazioni occasionali con musicisti del calibro di Mario Brunello, Itamar Golan, Sergej Krilov, Louis Lortie, Claudio Martinez Mehner, Andrea Rebaudengo, Pavel Vernikov e altri.
Ricopre il ruolo di primo violoncello con la Filarmonica Toscanini di Lorin Maazel e, per alcune produzioni, con la Filarmonica della Scala; passa poi al Teatro Regio di Torino, con cui collaborerà per quattro anni.
Nel 2014 la svolta: vince il concorso per Primo violoncello alla Sydney Symphony Orchestra e quello per docente all’Università di Sydney.
Questa esperienza segna, come già anticpato, l’approdo al podio fino a oggi, richiesto dalle principali orchestre sinfoniche di tutta l’Australia e della Nuova Zelanda.
Nell’ultimo anno ha debuttato con la Tasmania Symphony Orchestra e con l’Opera Queensland, fresco della nomina di direttore principale, nella versione da concerto del Macbeth di Verdi; è ritornato sui podi delle orchestre sinfoniche di Melbourne, dell’Australia Occidentale, della Sydney Symphony Orchestra per la serie di concerti “Symphony Hour”, e ha diretto Steven Isserlis nel Concerto per violoncello di Elgar sul podio dell’Orchestra della Volksoper Vienna.
marzo 2024